Descrizione estesa
Il comune di Castelfranco di Sotto si è fatto promotore di un'iniziativa, Autismo e continuità educativa: dalla scuola all'età adulta, rivolta alla sensibilizzazione e alla conoscenza del disturbo dello spettro autistico, con lo scopo di cercare di andare a colmare quel gap culturale della società-contesto, che spesso rappresenta un limite per un pieno inserimento nella vita delle persone con un disturbo di questo tipo. A seguire l'organizzazione del convegno in programma per venerdì 26 settembre alle 21 all'Orto di San Matteo è stata l'assessore al sociale Filomena De Donato. Un evento che nasce da varie considerazioni cliniche e di livello scientifico, con una serie di relatori considerati esperti del settore.
Alla serata infatti interverranno oltre al sindaco Fabio Mini e all'assessore De Donato, Marino Lupi presidente di autismo Toscana, Sandra Biasci, presidente di Autismo Livorno Aps, Martina Fondi Psicologo UFSD Autismo Adulti – Ausl Toscana centro. A Moderare sarà il direttore della Società della salute dell'empolese Valdarno-Valdelsa Franco Doni.
Un tema, quello del disturbo dello spettro autistico, su cui il mondo si sta interrogando da tempo, in modo sempre più approfondito, andando oltre gli aspetti clinici e sviluppando anche un approccio socioantropologico al fenomeno.
Nel 2007 l’assemblea generale dell’ONU ha istituito per il 2 aprile la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (WAAD, World Autism Awareness Day) per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico.
Nelle classificazioni internazionali l'autismo è attualmente considerato come disturbo. Tuttavia, alcuni ricercatori, in special modo quelli che ne sono anche portatori, hanno recentemente definito l'autismo un funzionamento euro-cognitivo, parte della neurodiversità umana, con i relativi punti di forza, differenze e vulnerabilità in base al contesto ambientale. Da questo punto di vista, le persone autistiche potrebbero presentare delle differenze di funzionamento ma l'approccio dovrebbe essere mirato all'accoglimento da parte della società delle peculiarità legate all'autismo, piuttosto che alla cura delle stesse. L’autismo, in un’ottica di possibilità, richiede percorsi inclusivi che valorizzano le capacità individuali, sia durante la scuola che nella transizione al mondo del lavoro. Nell’età adolescenziale poi promuovere l’inclusione del ragazzo con autismo è fondamentale per garantire una continuità educativa tra infanzia, scuola e adolescenza, attraverso progetti personalizzati, il lavoro in rete tra famiglia, scuola e servizi e la valorizzazione delle sue competenze. La transizione all’adolescenza richiede particolare attenzione al benessere emotivo, all’autonomia e alle relazioni, favorendo contesti accoglienti e flessibili, essenziali per una crescita personale piena e dignitosa anche oltre il percorso scolastico. Nasce da queste considerazioni quindi la volontà dell’assessorato alle politiche sociali De Donato, di sensibilizzare la cittadinanza su tale tema e promuovere l'inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico.